Scozia: 22 settembre 2014

Inizia oggi il nostro viaggio alla volta della Scozia. Il volo è previsto alle 18.50 da Amsterdam (trovandomi già qui per lavoro ho approfittato di un’ottima offerta low cost Amsterdam-Glasgow).
Alle 19.20 (ora locale) atterriamo a Glasgow. Usciamo dall’aeroporto e ci dirigiamo alla fermata dei bus (stand 1); ho letto sulla guida che il First n. 500 parte ogni 15 minuti con diverse tappe in centro città. Il biglietto lo acquistiamo a bordo (6.00 £) e in circa 20 minuti siamo al capolinea. Il nostro hotel è a 100mt, fa parte della catena CitizenM ed è un hotel di design moderno, con arredi, negli ambienti comuni, di gran fascino, le camere, invece, sono piccoli gioielli di domotica: un tablet sul comodino consente di gestire autonomamente luci, climatizzatore, tende, tv etc. Anche il check in è computerizzato e autogestito grazie all’utilizzo di grandi monitor touch screen ubicati in reception.
Prendiamo possesso della camera, disfiamo le valigie, giochiamo un po’ con il tablet (immagino lo facciano tutti coloro che non sono abituati a questi sistemi!) e usciamo per una prima cena veloce.
Entriamo in un tipico pub non lontano dall’hotel per una bistecca con patatine e, ovviamente, birra. Il locale non è per niente affollato, d’altra parte è lunedì; mi soffermo a guardare alcuni signori che chiacchierano al banco, un po’ defilato un gruppetto di studenti universitari seduti di fronte a uno dei monitor che trasmettono la partita, infine, qualche coppia ai tavolini vicini all’ingresso.
L’atmosfera è piacevole, rilassata, il pasto discreto e assolutamente economico, spendiamo in due 9.98£…non possiamo lamentarci!

 

23 settembre 2014

Scottish breakfast, un momento importantissimo e assolutamente da non perdere, soprattutto se si ha la fortuna di soggiornare in un posto che propone la colazione tipica: porridge di avena (il cereale principe della Scozia), salsiccia, pancetta, uova, tattie scone (frittelle di patate), aberdeen rowies (sfogliatine di strutto e burro) da condire con marmellata, oatcakes ( biscotti rotondi di avena), e, non sempre disponibili ma tradizionali, il black pudding (insaccato di grasso di rognone, avena, orzo e spezie) e l’haggis (interiora di montone con farina d’avena e spezie), oltre a, naturalmente, pomodori, fagioli etc etc . Un concentrato di calorie che consente di arrivare tranquillamente fino all’ora di cena senza bisogno di spuntini intermedi!
Finalmente diamo inizio alla visita del centro cittadino passando da Queen Street Station – dove stampo i biglietti ferroviari pre-acquistati, che mi serviranno per i prossimi giorni (acquistandoli con qualche settimana in anticipo si trovano offerte davvero interessanti) – e continuando a piedi fino alla Merchant House, George Square, la Gallery of Modern Art e ancora fino alla Cattedrale. Si tratta di uno dei pochissimi edifici religiosi del XIII secolo sopravvissuti alle distruzioni del periodo della Riforma scozzese. Alle spalle è il maestoso cimitero vittoriano.

La Cattedrale di Glasgow

La Cattedrale di Glasgow

Riprendiamo la passeggiata percorrendo Ingram Street, Bell Street e, a ovest, fino alla Central Station. Risaliamo da Buchanan Street per una sosta obbligatoria alla Willow Tea Room, graziosa sala da tè realizzata da George Washington Brown; gli interni furono curati da George Walton mentre Charles Remie Mackintosh (famosa è la sua Willow Tea in Sauchiehall Street) disegnò alcuni fregi a stampo. La selezione di tè è impressionante, come anche quella di biscotti, pasticcini, torte etc.
Nuovamente in strada continuiamo a girovagare a ovest della Central Station su Vincent Street e ancora su fino a Renfrew Street. Percorriamo interi tratti senza incontrare anima via poi, all’improvviso, in prossimità di una strada principale o di una stazione ferroviaria, una nuova Glasgow si presenta ai nostri occhi: gente che corre, che fa shopping, musicisti di strada – alcuni sono davvero bravi e può capitare di percorrere decine di metri pensando di indossare un iPod prima di realizzare che la musica arriva da quel giovane al centro della strada o da quel vecchietto all’angolo seduto su una panchina o nei pressi di una fioriera -.
Di colpo il tempo cambia, la temperatura cala bruscamente e inizia a piovigginare, così decidiamo di entrare in un ristorantino trovato online (il Two Fat Ladies in the Center) e di cenare come gli scozzesi alle 18.30.
Cena a base di salmone locale e buon vino bianco francese…il conto è decisamente più salato che in un pub ma ne vale la pena!

24 settembre 2014

Oggi colazione prestissimo e di corsa in George Square 11 da dove parte il nostro tour ‘Stirling Castle, Loch Lomond National Park & Whisky’. Si tratta di un giro in minicoach organizzato da Rabbie’s, uno dei più noti operatori in UK. L’autista, che è anche una blue badge tourist guide, fortunatamente parla un inglese perfetto, diversamente sarebbe stata una tragedia, l’accento scozzese è davvero incomprensibile!
Durante il tragitto la guida/autista ci intrattiene con un po’ di storia locale e alcune curiosità. Ci spiega che negli anni ’70, a seguito della crisi del settore industriale (industria pesante legata alla costruzione delle navi) la popolazione passò da 1.2 mln di abitanti a poco più di 500.000. Oggi si intravede la luce alla fine del tunnel grazie, anche, al settore turistico.
Continua con un po’ di storia meno recente e naturalmente non può mancare un accenno a William Wallace e al noto film Brave Heart con Mel Gibson, uno dei film ‘more inaccurate’ della storia del cinema – a detta del nostro simpatico cicerone – ma che ha avuto un vantaggio: far salire di 2 punti percentuali il turismo scozzese l’anno successivo alla sua uscita nelle sale!

Finalmente la prima tappa: Stirling Castle. L’ingresso è a pagamento (14.00£) e i partecipanti al tour usufruiscono di un piccolo sconto. Il castello è uno dei più grandi e importanti in Scozia; ubicato in altura è circondato da ripidi dirupi su tre lati, funzionali alla difesa, e risale al XV-XVI secolo, per quanto siano evidenti successivi interventi. Qui, nel 1543, Mary Stuart fu incoronata Regina di Scozia. Internamente si possono osservare diverse ricostruzioni museali che aiutano a comprendere come si svolgeva la vita di tutti i giorni in particolare nelle stanze di servizio, cucine in primis. Non mancano sale interattive per i più piccoli.

Stirling Castle

Stirling Castle

Risaliti sul bus continuiamo il nostro tour effettuando diverse soste per godere di questo paesaggio strepitoso. Ci imbattiamo in qualche esemplare di ram o Highland’s cow e ci lasciamo incantare dai boschi di oaks tree, pine tree, beech tree (querce, pini e faggi) e ovviamente distese sconfinate di pascoli! Per pranzo ci fermiamo a Aberfoyle dove addentiamo al volo un panino e trascorriamo qualche minuto al ‘The Scottish Wool Centre’. Procediamo fino al Loch Lomond e, dopo una breve passeggiata a piedi tra i boschi, raggiungiamo un punto panoramico che lascia letteralmente senza fiato, da lì fino alle sponde del lago.
Ultima tappa: Glengoyne Distillery, visita e degustazione di due single malt di 15 e 18 anni.
Riconquistiamo il nostro minibus e ripartiamo alla volta di Glasgow continuando a rivolgere lo sguardo verso questi spettacolari boschi di querce, pini, faggi.

25 settembre 2014

Oggi ce la prendiamo comoda, il nostro treno è previsto per le 12.10 e la stazione è a due passi dall’hotel; quindi, niente scrupoli e giù con una tipica colazione scozzese: oatcakes, bacon, salsicce, porridge, yogurt etc. Controlliamo con calma mail e messaggi, prendiamo le nostre cose e salutiamo Glasgow.
Il treno è la mia passione, non resisto al suo fascino e il tragitto fino a Inverness si prospetta alquanto affascinante. Il treno regionale viaggia lentamente concedendoti tutto il tempo necessario per osservare il paesaggio che cambia, la bellezza delle stazioni dei paesini che attraversiamo: Perth, Bankfoot & Dunkeld, Pitlochry… Dapprima dolci colline con enormi distese di pascoli, montoni, mucche, cavalli che pascolano con calma all’aria aperta su un manto di erba ancora verde, approfittando di qualche raggio di sole. Pian piano iniziano a mostrarsi ai nostri occhi boschi maestosi con alberi altissimi, fitti e ancora verdi. Più tardi il paesaggio delle highlands che tante volte abbiamo sognato, immaginato: catene montuose dalle cime arrotondate, con folte foreste che si specchiano sui lochs (laghi) di acqua dolce; qua e là qualche piccolo villaggio nelle vallate che appaiono così solitarie e, naturalmente, campi da golf.
Osservo alcuni cottage isolati ai margini del bosco, in riva a un fiume o a un ruscello, e immagino quanto diversa debba essere la vita qui, i ritmi, le abitudini, le priorità!
Le Highlands incarnano tutto quanto il nostro immaginario sulla Scozia possa prevedere: il tartan, i clan, il whisky, il porridge, i paesaggi mozzafiato, le montagne, le valli, le isole e i fiordi.
La cittadina di Inverness è davvero piccola, ma tanto suggestiva e fotogenica, soprattutto al tramonto. Ne approfittiamo per una passeggiata prima di fiondarci da Mc Gonagall’s, una steakhouse che è una vera istituzione!

26 settembre 2014

Per la giornata di oggi ho prenotato un’escursione piuttosto impegnativa, visiteremo il Loch Ness, l’Eilean Donan Castle e proseguiremo fino all’isola di Skye. Ho prenotato sul sito di Go Scotland Tours (Highland Experience) due posti in un minivan che si rivela da subito una scelta perfetta. Il gruppo è esilarante, due signori statunitensi, che vivono da 12 anni in Ucraina come missionari, tre Indiani, una ragazza tedesca, quattro Cinesi, tre Malesi, e una Uruguagia. Sono quasi tutti sotto i trent’anni e fa una certe impressione vedere come giovani di paesi emergenti siano così assetati di cultura e conoscenza.
Il tempo oggi è imprevedibile; in linea di massima è piacevole ma, ogni tanto, il vento e un po’ di pioggia ci ricordano dove siamo!
Dopo una breve sosta al Loch Ness ci dirigiamo verso l’Eilean Donan Castle, un antico castello in buona parte ricostruito e di proprietà privata, ubicato in una posizione meravigliosamente bella; è uno dei castelli più noti e fotografati di tutta la Scozia.
Ci fermiamo per una pranzo veloce nel piccolo villaggio di Broadford e riprendiamo subito la marcia attraverso queste montagne incantate, fiumi, laghi, pecore al pascolo, lungo quella che è chiamata Glen Suardal. Nel villaggio di Elgol sostiamo per un tè caldo accompagnato da ottimi shortbreads (biscotti di pasta frolla).
Lasciamo Skye nel pomeriggio e ripercorriamo la strada verso Inverness sotto una pioggia incessante. Le temperature sono scese bruscamente e non abbiamo nessuna intenzione di rientrare in hotel a cambiarci, sono già le 19.00 e qui si cena presto, a dirla tutta, siamo abbondantemente fuori orario. Entriamo in un bar/restaurant non lontano dall’hotel, dove fortunatamente c’è ancora un tavolo libero, e ordiniamo una zuppa di pesce squisita (cullen skink) e dell’haddock, un’altra specialità scozzese, un pesce simile al merluzzo che assaggiamo nella versione affumicata…tanto per cambiare!

Eilean Donan Castle

Eilean Donan Castle

 

27 settembre 2014

Tappa di oggi: Edinburgh! Quindi colazione al volo, valigia (il cui ordine casuale tra sporco e pulito, libri e acquisti è a dir poco spaventoso!) e via in stazione per prendere il treno. Ci attendono 3 ore e mezzo di riflessione e lettura accompagnate dal sensazionale paesaggio delle highlands che scorre veloce fuori dal finestrino.
In stazione incontriamo alcuni dei partecipanti al tour di ieri con cui chiacchieriamo in attesa del treno che, a quanto pare, sarà lo stesso per tutti.
Edimburgo è una città magica, con un’energia unica. Spettacoli improvvisati in ogni angolo, gente di tutti i tipi e proveniente da ogni dove…è sabato sera e i locali sono strapieni. Tentiamo il colpaccio in un ristorante curdo. che sembra davvero invitante, ma senza successo. Finiamo, quindi, in uno dei tanti locali del centro a bere birra davanti a una grigliata di agnello.
Dopo cena passeggiamo con calma sul Royal Mile, dopo aver girovagato per un po’ nella old town.
Il nostro hotel è sulla St. Andrew Square, quindi attraversiamo il North Bridge, osservando in lontananza il castello illuminato; sul lato opposto riconosciamo il National Monument e il Nelson Monument, su Carlton Hill.

 

28 settembre 2014

Iniziamo la nostra giornata con calma, passeggiando lungo George Street e Rose Street, approfittandone per dare un’occhiata ai negozi; attraversiamo i Prince Garden, ricavati nella valle che separa la città nuova dalla città antica, e iniziamo la salita che conduce al Castello. L’ingresso ci costa £16.00, non proprio economico, tuttavia la visita è piacevole. Si tratta di una cittadella fortificata al cui interno sono la cappella di Santa Margherita, il Palazzo del Governatore, il Palazzo Reale, il Tesoro della Corona…. Da non perdere il Memorial Monument e i numerosi registri dei soldati morti durante le guerre mondiali.

La Cattedrale di Edimburgo

La Cattedrale di Edimburgo

Usciti dal castello ci dirigiamo verso la Cattedrale e, da lì, verso i Giardini Botanici. I quartieri tra i Queens Garden e l’orto botanico sono tranquilli, ordinati, puliti. Ci imbattiamo in un mercatino domenicale stracolmo di gente e prodotti alimentari (formaggi freschi, dolci, pane…); optiamo per una zuppa di patate (leek potato soup) e riprendiamo la strada in direzione Royal Botanic Garden, un paradiso verde in piena città! Resto letteralmente incantata davanti alle Glasshouses; estasiata dai colori delle orchidee e dalla collezione di piante esotiche. Passeggiamo nel parco per quasi tre ore, in fondo è una bellissima domenica pomeriggio e tutti appaiono entusiasti e rilassati.

Royal Botanic Garden

Royal Botanic Garden

Rientriamo in hotel verso le 19.30…come al solito troppo tardi…trovare posto in un ristorante sarà un’impresa! Eppure, dopo vari tentativi, riusciamo a sederci e a provare altre due specialità locali: il granchio e la trota (un viaggio è fatto anche di questo!).

 

29 settembre 2014

Due giorni addietro ho prenotato un altro tour con Rabbie’s; la prima esperienza ci è piaciuta molto, quindi bissiamo!
Prima tappa: Rosslyn Chapel. Nota soprattutto grazie al film ‘Il Codice Da Vinci’, è un piccolo gioiello del XV secolo realizzato per volere della famiglia St Clair. Un edificio incredibile, al cui interno si potrebbero trascorrere intere giornate per osservare con attenzione tutti i capitelli, gli archi, le decorazioni che, da un lato, sono tipiche dell’architettura gotica e di quel linguaggio squisitamente cattolico intento a intimorire i fedeli ricordando loro i peccati da non commettere e le punizioni infernali, dall’altro, afferiscono a quel misterioso mondo fatto di simboli esoterici e massonici (le due colonne che precedono il presbiterio, la croce di Malta, etc. etc.).
Terminato il giro della chiesa abbiamo ancora un po’ di tempo per una passeggiata nel minuscolo villaggio di Roslin, immerso in una campagna strepitosa, quella dei Borders, fertile, con dolci colline e basse montagne, prati e pascoli, fiumi, colori sensazionali e una pace diffusa.
Torniamo al nostro minivan appena in tempo per la ripartenza. Il nostro autista, Dave, ci spiega tantissime cose con grande entusiasmo e un malcelato orgoglio scozzese! Ci parla di Walter Scott, di William Wallace, Rob Roy Mcgregor, di Sean Connery, di Henry Potter, del golf e del rugby… Musica di sottofondo: Border River dei Dire Straits, ovviamente!
Finalmente giungiamo alla Melrose Abbey e qui ci fermiamo a lungo per una visita dell’abbazia e della cittadina.
La giornata trascorre velocemente e, in men che non si dica, siamo di nuovo a Edimburgo per la nostra ultima serata in Scozia…ma, chissà, forse un giorno!

Rosslyn Chapel

Rosslyn Chapel